Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
m'è venuto a me. Bisognerebbe dunque variare argomento. Variare almeno la scena, far fagotto e lasciar Marino. Ma dove s'avrebbe a andare? Chi mi
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
vicinanza, non c'era forse elementi per un colpo di scena, con finale da far morire d'invidia tutti i capicomici dei teatri diurni? Non si poteva venire
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
trovandosi a far le passatelle all'osteria con parecchi, fra i quali stava Natale Raparelli, era nata una rissa. Peppe aveva scaricata una pistola in petto
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
a far numero negli studi de' costumi che stiamo facendo. Il sor Fumasoni era un tipo di pizzicagnolo, grasso, con una faccia di bue, piatta, larga
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
inventare e far romanzetti; intendo dire quel che ho veduto o udito sui luoghi, e perciò non bisogna aspettarsi novelle complete, ben aggiustate colla
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
cervello di tutti quelli che ne hanno uno a loro disposizione; e se i governi d'Italia lo volessero, potrebbero far scomparire affatto ogni idea di sétte
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
; s'era fatto sotto col suo menandolo a caso, e, conclusione finale, n'era uscito illeso e se l'era svignata senza uno sgraffio. Mi voleva far intendere